Comunicato stampa edizione 2024 - Art. 27 EXPO

Art. 27 EXPO, FATTI IN CARCERE sta tornando.

La seconda edizione dell’esposizione dei prodotti realizzati nelle carceri italiane sarà realizzata a Cuneo in via Roma verso piazza Galimberti tra il 6 e l’8 settembre.

Quelli di quest’anno sono numeri importanti che coinvolgono venticinque realtà provenienti da tutt’Italia di cui diciotto con proprio stand espositivo.

Uno degli slogan della manifestazione è “L’economia carceraria conviene a tutti!”. Abbiamo chiesto a Davide Danni presidente della coop Glievitati che organizza l’evento di spiegarci meglio il significato della frase: “conviene a chi è recluso che attraverso la dignità del lavoro può ricostruire il proprio ruolo sociale; conviene alle aziende che investendo in ambito carcerario entrano in contatto con manodopera motivata; conviene al nostro sistema penitenziario che ottiene uno strumento di regolarizzazione della vita negli istituti di detenzione; conviene anche e soprattutto a ogni singolo membro della società civile che vede ridotti i costi e i traumi collegati ai reati commessi dai recidivi (ricordo che il lavoro in stato di detenzione, secondo i dati CNEL 2023, abbatte la recidiva dal 70% al 2%). Infine, converrà a tutti quelli che verranno a comprare ottimi prodotti e che avranno l’occasione di entrare in contatto con quel “pezzo” della nostra società che sta oltre il muro”.

Il programma dettagliato della manifestazione si può trovare online nel sito www.art-27.it. I principali appuntamenti - oltre la mostra mercato del 6, 7 e 8 settembre in via Roma dalle 10 alla 20 - saranno: venerdì 6 settembre, il “tavolo delle buone politiche carcerarie” con - tra gli altri - Emilio Minunzio (CNEL) e Andrea Lecce (responsabile Direzione Impact Intesa Sanpaolo); sempre venerdì, ma alle 15, segnaliamo l’interessante performance “Parole Evase – podcast” per la presentazione del progetto di podcast di Marco Malinki; seguirà alle 18:30 lo spettacolo “NUI DUI” di Padre Filip; sabato 7 settembre alle 15 potremo ascoltare “Parole Evase – talk” con brevi storie dalle carceri italiane; in serata appuntamento alle 21 al teatro Toselli con “La favola bella” della compagnia Voci Erranti con attori del carcere di Saluzzo e regia di Grazia Isoardi (ingresso solo su prenotazione); domenica 8 settembre suggeriamo il pranzo “più buono” del mondo, con degustazioni di prodotti carcerari o provenienti dal terzo settore.

Il pranzo verrà preparato nell’area food dove per tutta la durata dell’evento sarà possibile assaggiare i prodotti di Panaté (realizzati nelle carceri di Cuneo e Fossano), la “pasta integrante” di MOMO, i dolci della Pasticceria Giotto, la Prison Beer e il vino di 8Pari.

Insomma, Art.27-EXPO è un’occasione unica per incontrare le realtà più rappresentative dell’economia carceraria italiana e per entrare in contatto con una parte importante della nostra società che, nonostante le grosse difficoltà di cui sono piene le cronache degli ultimi mesi, sta provando a guadagnarsi una seconda occasione.

Report conferenza stampa del 26/08/2024

Dentro e fuori le carceri: Art.27-EXPO torna a Cuneo
Un progetto che vuole creare una cultura nuova mostrando il valore dell’economia e del lavoro in carcere

Oggi in Italia sono due su tre i detenuti che, una volta in libertà, tornano a commettere reati. Una percentuale altissima, pari a circa il 70%, che contribuisce in modo decisivo all’annoso problema del sovraffollamento nelle carceri del nostro Paese.
Eppure uno strumento per arginare questa difficoltà esiste: si tratta del lavoro. I dati CNEL più recenti (2023) mostrano infatti che, laddove i detenuti hanno l’opportunità di lavorare per scontare la pena e, al contempo, tracciare la via per reinserirsi nella società, il tasso di recidiva si abbassa drasticamente al 2%.

Il lavoro come strumento di riscatto è il tema al centro di Art. 27-EXPO, FATTI IN CARCERE, la manifestazione fieristica che quest’anno giunge alla seconda edizione. L’esposizione, che si terrà nel centro storico di Cuneo da venerdì 6 a domenica 8 settembre, racconta e mette in vendita i prodotti nati dalle mani dei detenuti di diverse carceri italiane.
Organizzatrice del progetto è Panaté - Glievitati, cooperativa sociale onlus aderente a Confcooperative Piemonte Sud, che mira a valorizzare il mondo dell’economia carceraria esponendo e promuovendo prodotti di qualità con il racconto di valori morali e sociali che li accompagnano. Quest’anno saranno venticinque le realtà coinvolte che provengono da ogni parte d’Italia, diciassette delle quali saranno presenti con il proprio stand espositivo.

Il progetto è stato presentato durante la conferenza di stampa che si è tenuta lunedì 26 agosto alla Camera di Commercio di Cuneo. Presente anche Gaetano Pessolano, educatore della Casa Circondariale di Cuneo, che ha sottolineato la necessità di partire da ART.27 EXPO per creare un sistema virtuoso: “il carcere ha senso se si creano dei percorsi che conducano al reinserimento in società, e noi vogliamo essere attori protagonisti in queste progettualità. Per dare vita a percorsi credibili, che aprano prospettive reali, bisogna formare una rete, anche grazie alla collaborazione con le realtà produttive esterne e a costanti monitoraggi dei risultati. Il lavoro come strumento di reinserimento dei detenuti nella società è la via privilegiata per portare alla luce le qualità e le capacità della persona, facendo in modo che queste prevalgano sul passato di detenzione”.

L’economia carceraria rappresenta così uno strumento di reinserimento nella società, con il coinvolgimento di tutta la comunità. L’alta recidività degli ex-detenuti è infatti una difficoltà per tutti: per i detenuti stessi, per la società e per lo Stato. Secondo alcuni dati forniti dall’organo ufficiale di stampa del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), un detenuto costa allo Stato 137 euro al giorno, pari a 50.000 euro all’anno. Questo mostra quanto sia urgente e importante rispondere con lucidità e intelligenza al problema del sovraffollamento delle carceri, per mettere in moto un circolo virtuoso e vantaggioso per ogni tassello della comunità.

È da questa consapevolezza che nasce uno degli slogan della manifestazione: “L’economia carceraria conviene a tutti!”. Davide Danni, Presidente della cooperativa Panatè - Glievitati, spiega che “conviene a chi è recluso e attraverso la dignità del lavoro può ricostruire il proprio ruolo sociale; conviene alle aziende che investendo in ambito carcerario entrano in contatto con manodopera motivata; conviene al nostro sistema penitenziario che ottiene uno strumento di regolarizzazione della vita negli istituti di detenzione; conviene anche e soprattutto a ogni singolo membro della società civile che vede ridotti i costi e i traumi collegati ai reati commessi dai recidivi (ricordo che il lavoro in stato di detenzione, secondo i dati CNEL 2023, abbatte la recidiva dal 70% al 2%). Infine, converrà a tutti quelli che verranno a comprare ottimi prodotti e che avranno l’occasione di entrare in contatto con quel pezzo della nostra società che sta oltre il muro”.

Provare a rendere più ravvicinato e umano l’incontro tra chi sta “dentro” e chi sta “fuori” è ciò che vuole fare Art.27-EXPO: un’occasione unica per incontrare le realtà più rappresentative dell’economia carceraria italiana ed entrare in contatto con una parte importante della nostra società che, nonostante le grosse difficoltà di cui sono piene le cronache degli ultimi mesi, sta provando a guadagnarsi una seconda occasione.

Alessandro Durando, Vicepresidente di Confcooperative Piemonte Sud, ha commentato con entusiasmo l’iniziativa: “è uno stimolo importante per la nostra organizzazione e per tutto il territorio. Potenzia infatti le risorse interne e rappresenta un approccio nuovo in provincia di Cuneo, dove ci sono quattro istituti penitenziari che spesso vengono percepiti come organismi estranei alla comunità. Occorre fare rete sul territorio, perché di fronte al problema carcerario serve una risposta corale. In questo senso Confcooperative Piemonte Sud mira a sviluppare sempre più la cooperazione sociale, che potrà dare un contributo maggiore al reinserimento dei detenuti nella società con un approccio di sistema, supportando una politica attiva del lavoro”.